Nonostante il traffico, la frenesia, il cemento e le sue dimensioni Mosca è una città verdissima. Parchi, foreste urbane, giardini, piccole oasi di tranquillità e relax in cui trovare riparo dal caos della capitale. Alcuni sono famosi in tutto il mondo altri meno, ma una cosa li accomuna tutti. La grande cura. Non un filo d’erba fuori posto, non una foglia di troppo su un vialetto, aiuole curate, ovunque vedrete giardinieri e spazzini all’opera.
Ne ho selezionati 5 da presentarvi. Buona lettura!
“Follow the Moskva…down to GORKY PARK“
Forse è il parco più famoso di Mosca. Sarà anche grazie alla canzone degli Scorpions Wind of Change!
E’ un vero e proprio polmone verde in pieno centro sulle rive della Moscova. Progettato nel 1928 per essere un luogo dedicato alla cultura (ancora oggi ospita numerosi appuntamenti culturali), allo sport ed alla vita all’aria aperta. Un parco voluto dai cittadini che parteciparono attivamente non solo alla progettazione ma anche alla sua costruzione fisica. Quando fu inaugurato 100.000 visitatori erano presenti all’evento. Nemmeno durante la guerra smise di essere utilizzato e i lavori di ammodernamento continuano tutt’oggi. Nel 2011 è stato oggetto di un restauro che lo ha reso una vera leggenda di Mosca. In tutto il parco il Wi-Fi è gratuito, perciò non è insolito vedere persone che lavorano al Pc sotto gli alberi in estate. Gorkij Park è pensato per rendere la vita dei moscoviti (e dei turisti!) migliore. Il sito del parco è bellissimo (qui trovate il link) e contiene una miriade di informazioni e la possibilità di scaricare un audio guida per la visita del parco.
Museon Park
Un parco-museo all’aperto che custodisce sculture di epoca sovietica. Opere di artisti d’avanguardia russi e artisti contemporanei in pietra, bronzo, legno e altri materiali. Viene chiamato anche il “cimitero” delle statue dei leader sovietici smantellate agli inizi degli anni ’90. Ritroverete Stalin e Feliks Dzerzhinskij. Ma ci sono anche statue ispirate alle favole russe!
VDNKh e il Museo dei Cosmonauti
Quando fu costruito nel 1939 l’enorme parco era dedicato all’Esposizione Agricola di tutta la Russia. Krusciov ne fece un parco per commemorare le conquiste economiche, scientifiche e tecnologiche del Paese. Amato dai cittadini e dai visitatori di tutto i mondo è diventato una delle principali attrazioni di Mosca. E’ un importante esempio di architettura sovietica che combina modernismo con elementi avanguardisti. Decine di padiglioni, fontane, stagni, bar e ristoranti. Non basterebbe un’intera giornata per riuscire a vedere tutto! Uno degli spazi espositivi più interessanti è il Padiglione n. 34, “Kosmos”(Spazio) che insieme all’adiacente Museo dei Cosmonauti è dedicato al tema aerospaziale. Le fontane sono suoi simboli, la “Fontana dei Popoli”, la “Fontana dell’amicizia”, “il Fiore di Pietra”. Quest’ultima è stata la prima fontana con musica e luci al mondo. E’ ispirata ai racconti dello scrittore Pavel Bazhov, che ha basato le sue storie sulle favole dei minatori dei monti Urali. Appena usciti dalla stazione della metropolitana VDNKh ci si imbatte nel Monumento ai Conquistatori dello Spazio. Eretto nel 1964 per celebrare le conquiste spaziali del popolo sovietico. E’ in lega di titanio, materiale usato nella costruzione di parti delle navicelle spaziali perché altamente resistente alla corrosione ed è alto 110 mt. Un lungo viale con i busti dei cosmonauti, la leggenda Gagarin su tutti ovviamente, conduce all’obelisco e al museo dedicato ai cosmonauti, che consiglio a tutti di visitare e fermatevi al bookshop perchè potreste trovare diversi souvenir interessanti da portare a casa.
Ingresso del VDNKh con l’enorme statua dell’Operaio e la Kolkhoziana Monumento ai Conquistatori dello Spazio
Gli Stagni del Patriarca
Il Maestro e Margherita – Bulgakov
“Nell’ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaršie due cittadini […] Giunti all’ombra dei tigli che cominciavano allora a verdeggiare, gli scrittori (i due cittadini di cui sopra, ndr) si precipitarono per prima cosa verso un chiosco dipinto a colori vivaci, che portava la scritta “Birra e bibite”. Ma conviene rilevare la prima stranezza di quella spaventosa serata di maggio. Non solo presso il chiosco, ma in tutto il viale parallelo alla via Malaja Bronnaja, non c’era anima viva. In un’ora in cui sembrava che non si avesse più la forza di respirare, quando il sole, che aveva arroventato Mosca, sprofondava oltre il viale Sadovoe in una secca bruma, nessuno era venuto sotto l’ombra dei tigli, nessuno sedeva su una panchina, deserto era il viale.”
Allora… parliamoci chiaro! Se come me siete innamorati di “Il Maestro e Margherita” questo parco deve essere una tappa obbligata nella visita a Mosca. E se non siete mai stati a Mosca e avete letto questo libro non so come facciate a non esserci ancora andati! E se non avete mai letto il Maestro e Margherita.. leggetelo così vi viene voglia di andarci.
Agli Stagni del Patriarca (Patriaršie prudy), comincia l’avventura moscovita del Signor Woland (il Diavolo), Korovev e il gatto Behemot (i fedeli demoni che lo accompagnano). E’ un bellissimo parco cittadino con al centro un laghetto e circondato da edifici residenziali. Non lontano, la vivace Via Sadovaja.
Tutto il quartiere che lo circonda è un’elegante zona residenziale, in cui si incontrano diversi luoghi celebri del romanzo. Ad esempio all’interno del giardino Akvarium si trova adesso il teatro Massovet che ai tempi del romanzo era la sede del MASSOLIT o Griboedov, il luogo dove si incontravano gli scrittori sovietici nel romanzo.
Parco Zaryadye
Il più giovane dei grandi parchi di Mosca. Inaugurato solo un paio d’anni fa è il nuovo cuore verde a due passi dalla Piazza Rossa. Realizzato dallo studio americano Diller Scofidio + Renfro, il parco vuole essere un omaggio alle quattro zone climatiche del Paese: la tundra, la steppa, le zone acquitrinose e i boschi. Le piante provengono da tutte le regioni della Russia. Una simbiosi di natura e tecnologia.
I padiglioni per esposizioni temporanee, gli anfiteatri e la sala concerti si integrano con il paesaggio naturale pur restandone chiaramente distinti. Da ogni angolo del parco è possibile godere di scorci suggestivi sulla città. La volta di vetro riprende le linee del paesaggio e protegge il pubblico dalle intemperie. I due anfiteatri ospitano concerti, proiezioni di film e laboratori di danza. Il grande anfiteatro ospita fino a 1.500 spettatori, il piccolo ospita fino a 400 spettatori. La grotta di ghiaccio riproduce le misteriose grotte settentrionali e offre la possibilità di avvicinarsi a questo mondo affascinante anche se non si è uno specialista. Sul sito dove ora si trova il museo archeologico sotterraneo passava la prima strada di Mosca.
L’emporio gastronomico
All’interno del parco si trova il Centro gastronomico “Zaryadie“. E’ un moderno mercato alimentare, dove in otto diversi ristoranti si preparano piatti secondo le ricette della cucina delle regioni russe. Ogni ristorante ha un proprio design e dal nome si capisce la tipologia di cucina. Ostriche selvatiche e ricci del Mar del Giappone allo Champagne bar. Bistecche e tagli selezionati da Voronezh, Bryansk e Kazan da “Meat Meat”. Frutti di mare e pesce dell’Estremo Oriente e delle acque del nord da “ShrimpsCrabsLangoustines”. Tutte le varietà di zuppe da “Soupstation”. E ancora polli, manzo e agnello su spiedini, Oche, anatre, quaglie. Il ristorante “Sawing”, produce e vende più di 10.000 gnocchi al giorno e tutta una varietà di piatti di pasta. E per dessert, torte, bignè, pasticcini “Al Samovar”. L’angolo take away “Eat and Walk” dove acquistare sostanziosi panini croccanti in 15 varianti.
Capite perché il parco è in gara per i prestigiosi World Travel Awards, gli Oscar del Turismo?!
E molti altri parchi…
I pittoreschi Stagni di Novodevichij affaciati sull’omonimo monastero che si riflette nelle acque della Moscova; i Giardini dell’Hermitage con musica, balli e buoni cocktail; i Giardini Bauman dedicati alle attività sportive e ricreative; Aptekarskij ogorod il più antico orto botanico russo, voluto da Pietro il Grande. La lista dei parchi di Mosca è lunghissima e non si può parlare di tutti. Ma credo che già questi siano sufficienti per trovare riparo nel verde dal caos di una delle più grandi città del mondo