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Bella, efficiente, pulita e anche economica, ma tremendamente caotica. La Metropolitana di Mosca può a ragione considerarsi una delle migliori al mondo. I primi progetti risalgono al 1875 e nei decenni successivi ne fallirono diversi altri: nel 1902 in gran parte a causa della lobby del Trasporto Tramviario, nel 1913 un progetto cittadino, nel 1923 (nel periodo della NEP) un progetto tedesco. Solo nel 1931 iniziarono i lavori di costruzione e la prima linea vide la luce nel 1935. Ad oggi è tra le più trafficate al mondo con circa 9 milioni di passeggeri trasportati al giorno.

Le linee sono ormai 14 per più di 400 km, cioè.. avete presente quanti siano 400 km?? Se volessimo farcene un’idea, a percorrerli tutti sarebbe come andare da Torino fin quasi a Trento! Ma fondamentalmente l’espansione della metropolitana, così come quella di Mosca, continua. Entro il 2024 sono previsti ulteriori 58 km di linee.

Ogni stazione ha un tema e i dettagli sono sempre curati: lampadari eleganti, mosaici con scene sovietiche, soffitti decorati come se fossero dei palazzi nobiliari, pannelli scolpiti con temi mitologici, ringhiere dei corridoi di passaggio tra una linea e l’altra finemente decorate, statue e bassorilievi di personaggi storici, in quelle più moderne marmi lucidissimi dei pavimenti e delle colonne. Non vi sarà difficile capire perché veniva chiamata il Palazzo del Popolo: nell’ideologia del regime doveva essere efficiente ma anche permettere al popolo sovietico di spostarsi in un sontuoso ambiente sotterraneo.

La metro di Mosca è un intricato labirinto di centinaia di kilometri, percorso da milioni di persone e in cui bisogna decifrare indicazioni scritte in cirillico, quindi muoversi laggiù non è semplice. Dovete essere preparati!

Per prima cosa vi consiglio di scaricare YANDEX METRO (soprattutto se non parlate russo). E’ un’applicazione gratuita e molto utile, dato che non è necessario avere una connessione Internet per vedere la mappa e calcolare i tragitti. È disponibile per Android e iPhone, oltre che in versione web in inglese.

L’ingresso alla stanzija metrò

Le stazioni sono indicate con una elegante e grande M rossa quindi sono facilmente individuabili.

Una volta raggiunta la stazione metro, vi si accede attraverso pesanti porte di accesso. Abbiate l’accortezza di tenerle a chi vi segue, per evitare che arrivino loro in faccia. E’ consuetudine farlo e tutti (o quasi) lo fanno. Dirigetevi verso quelle che vedete contrassegnate con queste lettere (e che in genere hanno adesivi verdi):

ВХОД = ENTRATA

Quelle dell’uscita sono contrassegnate da un adesivo rosso e riportano la dicitura:

НЕТ ВХОДА o ВЫХОД = USCITA

Dopo l’atrio con le casse troverete altre scale mobili che scendono più in profondità. Le scale mobili sono spesso lunghissime. La stazione più profonda Park Pobedy si trova a 84 mt di profondità e la scala mobile è lunga 126 mt. Al fondo di ogni scala mobile noterete un controllore (generalmente un fiera russkaja signora) all’interno di un gabbiotto che sorveglia la scala.

La segnaletica

La metro di Mosca è dotata di diversi tipi di segnaletica che si completano a vicenda. Sul pavimento la direzione da prendere per cambiare linea è indicata con una freccia e degli adesivi rotondi con il colore e il numero della linea. Appena arrivati sulla banchina troverete dei cartelli in alto e poi anche sulle colonne, con indicate le direzioni in cui viaggiano i treni e le fermate che fanno. L’importante è capire in che direzione vi state muovendo.

Tutte le informazioni dei cartelli sono indicate anche in inglese (almeno nelle stazioni più turistiche): i nomi delle stazioni negli androni, sui binari e nei vagoni ferroviari sono tutti in anche in caratteri latini. All’interno dei vagoni, le fermate vengono annunciate in due lingue: russo e inglese.

Le uscite sono indicate con dei numeri e in generale si trovano dei cartelloni con indicati i principali luoghi di interesse che troverete in superficie

Viaggiare con la metro a Mosca è economico

I biglietti possono essere acquistati appena entrati nella stazione. Ci sono sia le biglietterie automatiche che le casse con operatore, in genere però ci troverete delle signore che difficilmente parlano inglese. Ma indicando con le dita quanti biglietti volete riuscirete a capirvi. Le casse automatiche sono sia in russo che in inglese e non è difficile usarle.

Le tipologie di biglietto sono diverse:

CORSA SINGOLA. E’ un biglietto in cartoncino rosso con la scritta Единый. Ti permette di viaggiare in metro, monorotaia, autobus, filobus o tram. Il biglietto è valido in tutta Mosca, inclusa la Zona B. La validità è di 5 giorni, compreso il giorno di vendita. Il biglietto può essere acquistato per 1 o 2 viaggi.

1 поездка (paièsdka) un viaggio 81 rubli

2 поездки (paièsdki) due viaggi 162 rubli

CARTA TROIKA. Questa è una carta elettronica plastificata su cui è possibile caricare abbonamenti o più viaggi, validi per tutto il trasporto urbano della città: metro, monorotaia, autobus, filobus o tram. Ha lo scopo di unificare in un unico titolo i diversi sistemi di trasporto ed evitare l’eccessivo uso dei biglietti cartacei usa e getta. Viene chiesta una cauzione di 50 rubli, che viene restituita quando si riconsegna la carta alla cassa. Su di essa si possono caricare diverse tipologie di biglietti. Vediamoli!

Tariffa «Кошелек» Portamonete: E’ la soluzione più comoda per i turisti. Decidi l’importo da caricare e la carta in automatico scalerà il costo del singolo biglietto in base all’utilizzo della carta. Ad esempio se decidi di caricare la carta con 400 rubli avrai 10 viaggi.

Numero fisso di viaggi: Puoi caricare 1 o 2 viaggi per volta oppure un carnet da 60 viaggi.

Viaggi Illimitati per giorno: Puoi caricare un biglietto che ti garantisce viaggi illimitati per uno o più giorni. I giorni iniziano dal momento del primo utilizzo.

5 Semplici regole per sopravvivere nella metro di Mosca

La metropolitana è utilizzata da circa 9 milioni di persone al giorno (secondo i dati del sito). Va da sé che sia un luogo estremamente affollato ed è necessario seguire alcune semplici regole, non scritte ma di buon senso, per evitare spiacevoli situazioni:

Regola n.1 Il passaggio dei treni varia dai 45 ai 90 secondi (personalmente mai visto in altre città questa frequenza). Perciò non serve affollarsi o correre per salire sul vagone. Se si perde un treno basta aspettare quello successivo!

Regola n.2 Non provare a fare il portoghese! Entrare in metro senza biglietto è semplicemente impossibile.. lasciate stare! Ci sono tornelli ovunque e soprattutto sono sorvegliati. Se ci provate preparatevi ad affrontare la polizia e gli uomini della sicurezza pronti ad accogliervi dall’altra parte dell’ingresso! E per il costo del biglietto non vale la pena.

Regola n.3 I moscoviti hanno sempre fretta! Sulle scale mobili della metro bisogna sostare sul lato destro, e passare sul lato sinistro. In realtà sarebbe buona abitudine ovunque, solo che i moscoviti si spazientiscono, anche perché qui le scale mobili sono davvero lunghe. A Mosca lo insegnano anche ai bambini.

Regola n.4 Fate attenzione che zaini e valigie ingombranti non diano fastidio ad altri passeggeri e a non fare movimenti bruschi o occupare più posti a sedere. Anche qui potreste attirarvi maledizioni!

Regola n.5 Non fermatevi proprio in mezzo al passaggio, bloccando il traffico nel tentativo di capire da che parte andare! Spostatevi da un lato. E questo anche se vi state godendo le meraviglie sotterranee delle stazioni. Evitate di fermarvi in mezzo a fare foto o di intralciare il passaggio camminando con un’andatura eccessivamente lenta.

Alcune delle più belle…

Le stazioni considerate patrimonio culturale sono decine (45), quindi fare un elenco di quelle assolutamente da vedere può risultare difficile. La metropolitana è stata concepita per mostrare al mondo con orgoglio la magnificenza del Soviet. Da tutta la Russia si fecero arrivare materiali pregiati e i migliori artisti del realismo socialista. Qui di seguito ne troverete alcune selezionate tra quelle tradizionalmente considerate le più belle da vedere.

Le fermate più famose si trovano sulla linea circolare marrone. Secondo la leggenda questa linea fu costruita così per un capriccio di Stalin che, durante una seduta di pianificazione dei lavori, aveva appoggiato una tazzina di caffè sulla piantina del progetto e chiese che fosse costruita una linea circolare come la macchia lasciata dalla tazzina. Ma stazioni da non perdere se ne trovano anche sulla linea vede e su quella blu.

Arbatskaja

E’ una stazione luminosa ed elegante con delicati stucchi e lampadari di bronzo. I pilastri sono bassi e rivestiti di marmo rosso.

Majakovskaja

Un capolavoro in stile Art Deco progettato dall’architetto Aleksej Dushkin. La stazione è decorata con colonne alte e sottili realizzate in acciaio che danno l’idea di una sala grande e spaziosa. Sul soffitto si possono infatti contare 34 meravigliosi mosaici di Aleksandr Dejneka dal tema “Cielo sovietico 24 ore”. Nel 1939 questa stazione ha vinto il Gran Prix all’Esposizione universale di New York.

Belorusskaja

Stazione dedicata alla Bielorussia. Nei pannelli e negli stucchi sono raffigurati abiti tradizionali e motivi tratti dalla cultura bielorussa.

Novoslobodskaja

Vetrate illuminate come nelle cattedrali gotiche. Non sono tipiche della cultura russa per questo motivo furono opera di artisti lettoni.

Park Pobedy

E’ la stazione più profonda della metro di Mosca. L’interno di questa stazione è un omaggio alle grandi vittorie del popolo russo, tra cui la guerra del 1812 contro Napoleone e la Seconda guerra mondiale. Progettata dal celebre artista russo-sovietico Zurab Tsereteli, ha due sale (a nord e a sud) che rappresentano le due vittorie e giocano con colori opposti che creano un effetto suggestivo.

Ploshad Revolutsij

Le statue di bronzo della fermata Ploshad Revolutsii (metro di Mosca) rappresentano il Popolo sovietico: operai, studenti, agricoltori, soldati, scrittori. Tra le tante statue di Ploshad Revolutsii – sono 36! – cercate quella di un soldato con il cane. Strofinare il muso dell’animale si dice che sia di buon augurio. Lo strofinio continuo lo ha reso più lucido e consumato!

Kievskaja

Costruita sotto la supervisione personale di Nikita Khrushchev che con questo arredamento elegante e i tanti mosaici, ha voluto rendere omaggio alla sua patria, l’Ucraina. L’ingresso della stazione è decorato con marmo e granito e le colonne sono abbellite con 18 pannelli a mosaico. I bassorilievi, poi, raccontano la storia delle relazioni tra Russia e Ucraina, dall’antichità fino alla Rivoluzione d’Ottobre del 1917.

Prospekt Mira

Bassorilievi con scene dell’agricoltura sovietica.

Che Mosca sia la città dai mille volti l’ho già detto. Che sia una città in cui le stratificazioni della storia si percepiscono nella sua architettura anche. Mosca è in continuo fermento, e  konechno, non possono mancare i luoghi in cui si esprime questo fermento. I luoghi di design e quelli che accolgono l’espressione più contemporanea dell’arte e della creatività russa moderna. Sparsi per la città ce ne sono decine. Quindi se state progettando un viaggio a Mosca vi suggerisco di annotare questi tre luoghi che ho selezionato tra i tanti e, terminati i giri turistici di rito, fateci un salto.

Krasnij Okt’iabr..Ottobre Rosso

Da molti considerato “la Soho di Mosca” è un complesso architettonico che nasce dalla trasformazione dell’ex fabbrica di cioccolato omonima. I suoi mattoni rossi lo rendono immediatamente riconoscibile dalla Moscova. E’ vicinissimo al cuore della città e facilmente raggiungibile anche a piedi dopo una visita al Cremlino (15/20 minuti) o ai due famosi parchi Gorky e Museon. La vecchia fabbrica è stata trasformata in una fucina di sperimentazione e innovazione: studi di architettura, pittura, fotografia, design, musicisti, gallerie e mostre d’arte. Ne avrete per una buona mezza giornata tra i suoi negozi, concept store, ristoranti, bar e locali. Uno dei più affascinanti è lo Strelka bar con la sua vista sulla cattedrale del Cristo Salvatore. Un locale molto glam, dagli interni accoglienti ed eclettici fusione di art-deco con motivi scandinavi degli anni ’60 e ’70. Una enorme terrazza con vista sulla Cattedrale che in estate si riempie sia di turisti che di moscoviti. Sicuramente più caro di altri locali della città, ma sappiate che tutto ciò che consumerete qui contribuirà al finanziamento dello Strelka Institute (la scuola di design più famosa della città). Quindi a mio avviso può valere la pena!

Moscow Contemporary Art Centre Winzavod

Eh..tutta “colpa” della moda di trasformare vecchi complessi in arte industriale! Se il quartiere Ottobre Rosso nasce dalla riqualificazione di una fabbrica di cioccolato, Winzavod nasce da una ex fabbrica di birra. Dal 2007 ospita mostre, festival, concerti, gallerie d’arte, scuole con l’unico scopo di sostenere l’arte moderna e i giovani artisti di talento. I principali spazi espositivi si trovano nei quattro edifici principali che hanno mantenuto il nome delle cantine: White Hall, Red Hall, Grand Wine Cellar, Fermentation Hall. Ci sono poi negozi, showroom e locali. Se cercate un luogo dove acquistare sfiziosi souvenir questa è un’ottima idea.

«Гараж» Garage Museum of Contemporary Art

Si trova nel bellissimo parco Gorky. La collezione permanente è dedicata all’arte russa dagli anni Cinquanta ad oggi. Al suo interno si svolgono inoltre eventi speciali e attività didattiche. Ma interessante è anche il recupero che è stato fatto del luogo che ospita l’attuale museo, residuato di epoca sovietica. Il ristorante Vremena Goda era una costruzione in calcestruzzo e vetro risalente agli anni ’60 e ormai in rovina da vent’anni. Molti dei tratti distintivi dell’antico edificio sono stati conservati, tra cui parte dell’apparato decorativo (bellissimo è il mosaico raffigurante l’estate che decorava la sala da pranzo principale del ristorante) che è stato inglobato nell’attuale museo. La facciata, leggera in policarbonato, si inserisce nel contesto del parco in modo armonioso, senza disturbare. Il pannello di ingresso al museo è sollevato quasi a ricordare la porta di un garage.

Avevo bisogno di bere molto tè, perché non potevo lavorare senza. Il tè risveglia quelle opportunità che sono latenti nell’anima mia

Lev Tolstoj

In Russia il tè è una cosa seria. I russi hanno una loro peculiare cerimonia.

Il samovar

Il protagonista è il Samovar con il suo gorgoglìo che sembra un canto! Si tratta di una caldaia per far bollire l’acqua. Esso faceva parte del corredo di nozze delle giovani spose e si tramandava di generazione in generazione. Era sempre tenuto con grande cura e posto in vista nella stanza.

E’ considerato uno dei simboli della Russia, ma le sue origini potrebbero non essere russe. Secondo alcune versioni fu Pietro il Grande ad importare dalla sua amata Olanda un oggetto simile, secondo altre arriverebbe dalla Cina, mentre secondo altri sarebbe stato inventato a Tula e poi prodotto dall’industriale Demidov nelle sue fabbriche negli Urali. Non si sa!

 Ancora oggi il samovar è immancabile in una casa russa. Anticamente lo si metteva a scaldare sul fuoco di legna, ma si potevano utilizzare addirittura le pigne che conferivano all’acqua un delicato sapore di pino. Oggi perlopiù è elettrico. Quando l’acqua raggiunge la temperatura adatta viene portato in tavola. In cima c’è una piccola teiera con le foglie per l’infusione. Questo tè, molto concentrato chiamato zavarka, viene diluito con l’acqua del samovar direttamente nella tazza. Ancora oggi nelle case dei russi non è insolito trovare questa forte infusione sempre pronta, all’occorrenza diluita con l’acqua bollente.

Samovar e baranka

Come si beve il tè in russia?

Il tè è sempre servito con qualcosa da mangiare: miele, dolci, baranka (dolce a forma di anello), cioccolatini, pan pepato, stuzzichini. Possono essere aggiunti agrumi, fette di limone o anche marmellata di arance o ciliegie. Questa tradizione ha origini antichissime e risale ad una abitudine cinese di epoca Tang, periodo in cui il tè si beveva con varie aggiunte di frutta o verdura e spezie. In Russia nacque nelle stazioni di posta nei secoli XIII e XIX, quando i viaggiatori facevano una sosta per cambiare i cavalli. Bevevano tè per scaldarsi e aggiungevano il limone per migliorare la salute. Anche Stalin durante le riunioni era solito bere una tazza di tè con del limone.  

E’ d’obbligo servirlo con lo zucchero. Originariamente si mettevano dei pezzettini di zollette in bocca e si beveva la bevanda bollente addolcita dallo zucchero. Puskin diceva che l’estasi è bere tè nero con una zolletta di zucchero fra le labbra.

Non c’è un momento stabilito della giornata in cui berlo e spesso diventa un momento di conversazione e relax. E’ il momento ideale per godere della tipica e calda ospitalità russa!

Infine, il tè in Russia si beve bollente! Anticamente c’era l’usanza di versarne un po’ nel piattino quando era troppo caldo. Oggi questa usanza non c’è più, ma il tè viene comunque servito nella tazza con il piattino.

Come è arrivato il tè in Russia?

Secondo una leggenda i primi a raccogliere informazioni sul tè furono i cosacchi nel XVI secolo, ma la vera usanza di bere il tè comincia con Pietro il Grande. Tuttavia non fu nella sua San Pietroburgo ma a Mosca, che il tè divenne una tradizione della tavola russa. Durante il suo regno si hanno i primi scambi commerciali tra Cina e Russia e negli anni Venti del Settecento presero il via le forniture di tè alla Russia in grandi quantità. 

A differenza di quanto avveniva in Inghilterra dove il tè arrivava dall’India, il tè arrivava in Russia dalla Cina. Le navi mercantili inglesi trasportavano un tè essiccato, che quindi aveva un sapore diverso, mentre in Russia arrivava via terra attraverso la Siberia e gli Urali e non necessitava di essere essiccato. Anton Chekov racconta molto bene i patimenti di postiglioni e viaggiatori lungo la scassatissima, infernale, ma ahimè unica via percorribile… “Siberiana”. Si legge ne L’Isola di Sachalin:

è pressocchè l’unica arteria che congiunge l’Europa alla Siberia. E sarebbe proprio lungo quest’arteria – così almeno si afferma – che la civiltà fluirebbe in Siberia! Certo, se ne dicono parecchie, ma se ci sentissero i vetturini o gli impiegati postali, oppure questi concittadini fradici e infangati che affondano nella melma fino al ginocchio per trasportare il tè in Europa, chissà che cosa penserebbero dell’Europa medesima della sua sincerità! A proposito, guardate questo convoglio. Una quarantina di carri carichi di casse di tè, incolonnati lungo il terrapieno…Le ruote sprofondate a metà nei solchi, una lunga fila di ronzini scarni con il collo teso…

A. Chekov – L’isola di Sachalin

Inizialmente il prezzo era abbastanza alto, ma quando si abbassò, la bevanda iniziò ad essere consumata da tutti i ceti sociali. Ovviamene era diversa la qualità del tè.

Quali erano le qualità di tè più diffuse?

Il tè era apprezzato per le sue proprietà, per esempio la capacità di dare energia e combattere la sonnolenza. I più utilizzati erano il tè verde ma soprattutto il tè nero. A San Pietroburgo, erano apprezzate le miscele di tè con aggiunte floreali, ad esempio un famoso tè cinese col gelsomino. Il tè Ivan Chaj (camenerio), dalle molte proprietà benefiche ed era utilizzato in caso di malattia. Ancora oggi i medici ritengono che aiuti ad abbassare la febbre, allevia il mal di testa, riduce il rischio di contrarre il cancro e aiuta a liberare il corpo dalle tossine.

Ma si bevevano anche numerose altre infusioni dalle proprietà benefiche: Lo zveroboj (iperico, comunemente noto con il nome di erba di San Giovanni); il tè di tavolga; le foglie di smorodina (Ribes nero) note fin dal XI secolo, nei monasteri di Kiev e Novgorod; le foglie di brusnika (Mirtillo rosso) considerata  la regina dei boschi russi.

Una casa molto particolare a Mosca

Casa del tè Perlov

Come dicevamo è soprattutto a Mosca che il tè divenne una tradizione tipica. Ai tempi di Caterina II, quando il tè era già diventato una bevanda nazionalpopolare un ricco mercante, Sergej V. Perlov, decise di costruire una casa dove vendere e caffè.  Vi ho già parlato di questa casa molto particolare in un altro articolo. Venne costruita nel 1890. Nel 1896 in occasione della visita di un ambasciatore dell’imperatore cinese, Li Hongzhang, inviato a Mosca per l’incoronazione di Nicola II, le venne dato l’aspetto che conserva ancora oggi simile ad una pagoda cinese.

Perlov voleva far colpo sul notabile e ottenere alcuni importanti contratti d’importazione del tè. L’intero edificio era in stile cinese, appesa vi era la bandiera cinese e i commessi vestivano camicie rosse e gialle. Ornamenti di serpenti, lanterne orientali, vasi e sculture in porcellana cinese ornavano il negozio e i clienti potevano sedersi su cuscini di seta. La casa attirò ben presto l’attenzione dei moscoviti, che da allora cominciarono a frequentarla assiduamente. Un angolo di Pechino a Mosca! In questo video potete ammirarne gli splendidi interni.

La famiglia Perlov aveva iniziato la sua attività nel XVII secolo, con un piccolo banco al mercato dove si vendevano foglie di tè importate e bevande a base di esso.  Col tempo, la società della famiglia avrebbe assunto una posizione di leadership nel mercato del tè, del caffè e della cioccolata in Russia, diventando fornitore ufficiale della corte reale russa e imperiale austriaca, rumena e del Montenegro.

Nel periodo sovietico solo il piano terra rimase adibito a negozio, mentre i piani superiori divennero delle kommunalki (le tipiche case comuni, con una stanza per famiglia e cucina e toilette in comune). Dopo il restauro nel 1997 tornò al suo antico splendore e ancora oggi qui si può gustare un ottima tazza di tè e trovare miscele pregiate spesso introvabili.

Le foglie pregiate giungono dalla Cina, da Ceylon, dall’India, dal Kenya, dall’Inghilterra e da ogni parte del mondo ma anche dalla Russia, come quello famoso della regione di Krasnodar. Si trovano le tradizionali marche russe come la May Tea (il Tè di Maggio), la Staraya Moskva (L’antica Mosca), o i Three Indian Elephants (I Tre Elefanti Indiani). Si possono comprare in bustine ma se volete davvero seguire la tradizione russa meglio le foglie per preparare la zavarka.

Nonostante il traffico, la frenesia, il cemento e le sue dimensioni Mosca è una città verdissima. Parchi, foreste urbane, giardini, piccole oasi di tranquillità e relax in cui trovare riparo dal caos della capitale. Alcuni sono famosi in tutto il mondo altri meno, ma una cosa li accomuna tutti. La grande cura. Non un filo d’erba fuori posto, non una foglia di troppo su un vialetto, aiuole curate, ovunque vedrete giardinieri e spazzini all’opera.

Un giardiniere al Museon Park lungo la Moskova

Ne ho selezionati 5 da presentarvi. Buona lettura!

Follow the Moskva…down to GORKY PARK

Forse è il parco più famoso di Mosca. Sarà anche grazie alla canzone degli Scorpions Wind of Change!

E’ un vero e proprio polmone verde in pieno centro sulle rive della Moscova. Progettato nel 1928 per essere  un luogo dedicato alla cultura (ancora oggi ospita numerosi appuntamenti culturali), allo sport ed alla vita all’aria aperta. Un parco voluto dai cittadini che parteciparono attivamente non solo alla progettazione ma anche alla sua costruzione fisica. Quando fu inaugurato 100.000 visitatori erano presenti all’evento. Nemmeno durante la guerra smise di essere utilizzato e i lavori di ammodernamento continuano tutt’oggi. Nel 2011 è stato oggetto di un restauro che lo ha reso una vera leggenda di Mosca. In tutto il parco il Wi-Fi è gratuito, perciò non è insolito vedere persone che lavorano al Pc sotto gli alberi in estate. Gorkij Park è pensato per rendere la vita dei moscoviti (e dei turisti!) migliore. Il sito del parco è bellissimo (qui trovate il link) e contiene una miriade di informazioni e la possibilità di scaricare un audio guida per la visita del parco.

Museon Park

Un parco-museo all’aperto che custodisce sculture di epoca sovietica. Opere di artisti d’avanguardia russi e artisti contemporanei in pietra, bronzo, legno e altri materiali.  Viene chiamato anche il “cimitero” delle statue dei leader sovietici smantellate agli inizi degli anni ’90. Ritroverete Stalin e Feliks Dzerzhinskij.  Ma ci sono anche statue ispirate alle favole russe!

VDNKh e il Museo dei Cosmonauti

Quando fu costruito nel 1939 l’enorme parco era dedicato all’Esposizione Agricola di tutta la Russia. Krusciov ne fece un parco per commemorare le conquiste economichescientifiche e tecnologiche del Paese. Amato dai cittadini e dai visitatori di tutto i mondo è diventato una delle principali attrazioni di Mosca. E’ un importante esempio di architettura sovietica che combina modernismo con elementi avanguardisti. Decine di padiglioni, fontane, stagni, bar e ristoranti. Non basterebbe un’intera giornata per riuscire a vedere tutto! Uno degli spazi espositivi più interessanti è il Padiglione n. 34, “Kosmos”(Spazio) che insieme all’adiacente Museo dei Cosmonauti è dedicato al tema aerospaziale. Le fontane sono suoi simboli, la “Fontana dei Popoli”, la “Fontana dell’amicizia”, “il Fiore di Pietra”. Quest’ultima è stata la prima fontana con musica e luci al mondo. E’ ispirata ai racconti dello scrittore Pavel Bazhov, che ha basato le sue storie sulle favole dei minatori dei monti Urali. Appena usciti dalla stazione della metropolitana VDNKh ci si imbatte nel Monumento ai Conquistatori dello Spazio. Eretto nel 1964 per celebrare le conquiste spaziali del popolo sovietico. E’ in lega di titanio, materiale usato nella costruzione di  parti delle navicelle spaziali perché altamente resistente alla corrosione ed è alto 110 mt. Un lungo viale con i busti dei cosmonauti, la leggenda Gagarin su tutti ovviamente, conduce all’obelisco e al museo dedicato ai cosmonauti, che consiglio a tutti di visitare e fermatevi al bookshop perchè potreste trovare diversi souvenir interessanti da portare a casa.

Gli Stagni del Patriarca


“Nell’ora di un caldo tramonto primaverile apparvero presso gli stagni Patriaršie due cittadini […] Giunti all’ombra dei tigli che cominciavano allora a verdeggiare, gli scrittori (i due cittadini di cui sopra, ndr) si precipitarono per prima cosa verso un chiosco dipinto a colori vivaci, che portava la scritta “Birra e bibite”. Ma conviene rilevare la prima stranezza di quella spaventosa serata di maggio. Non solo presso il chiosco, ma in tutto il viale parallelo alla via Malaja Bronnaja, non c’era anima viva. In un’ora in cui sembrava che non si avesse più la forza di respirare, quando il sole, che aveva arroventato Mosca, sprofondava oltre il viale Sadovoe in una secca bruma, nessuno era venuto sotto l’ombra dei tigli, nessuno sedeva su una panchina, deserto era il viale.”

Il Maestro e Margherita – Bulgakov

Allora… parliamoci chiaro! Se come me siete innamorati di “Il Maestro e Margherita” questo parco deve essere una tappa obbligata nella visita a Mosca. E se non siete mai stati a Mosca e avete letto questo libro non so come facciate a non esserci ancora andati! E se non avete mai letto il Maestro e Margherita.. leggetelo così vi viene voglia di andarci.

Agli Stagni del Patriarca (Patriaršie prudy), comincia l’avventura moscovita del Signor Woland (il Diavolo), Korovev e il gatto Behemot (i fedeli demoni che lo accompagnano). E’ un bellissimo parco cittadino con al centro un laghetto e circondato da edifici residenziali.  Non lontano, la vivace Via Sadovaja.

Tutto il quartiere che lo circonda è un’elegante zona residenziale, in cui si incontrano diversi luoghi celebri del romanzo. Ad esempio all’interno del giardino Akvarium si trova adesso il teatro Massovet che ai tempi del romanzo era la sede del MASSOLIT o Griboedov, il luogo dove si incontravano gli scrittori sovietici nel romanzo.

Una scena dalla serie tv

Parco Zaryadye

Il più giovane dei grandi parchi di Mosca. Inaugurato solo un paio d’anni fa è il nuovo cuore verde a due passi dalla Piazza Rossa. Realizzato dallo studio americano Diller Scofidio + Renfro, il parco vuole essere un omaggio alle quattro zone climatiche del Paese: la tundra, la steppa, le zone acquitrinose e i boschi. Le piante provengono da tutte le regioni della Russia. Una simbiosi di natura e tecnologia.

La passerella del parco sospesa sulla Moscova

I padiglioni per esposizioni temporanee, gli anfiteatri e la sala concerti si integrano con il paesaggio naturale pur restandone chiaramente distinti. Da ogni angolo del parco è possibile godere di scorci suggestivi sulla città. La volta di vetro riprende le linee del paesaggio e protegge il pubblico dalle intemperie. I due anfiteatri ospitano concerti, proiezioni di film e laboratori di danza. Il grande anfiteatro ospita fino a 1.500 spettatori, il piccolo ospita fino a 400 spettatori. La grotta di ghiaccio riproduce le misteriose grotte settentrionali e offre la possibilità di avvicinarsi a questo mondo affascinante anche se non si è uno specialista. Sul sito dove ora si trova il museo archeologico sotterraneo passava la prima strada di Mosca.

L’emporio gastronomico

All’interno del parco si trova il Centro gastronomico “Zaryadie“. E’ un moderno mercato alimentare, dove in otto diversi ristoranti si preparano piatti secondo le ricette della cucina delle regioni russe. Ogni ristorante ha un proprio design e dal nome si capisce la tipologia di cucina. Ostriche selvatiche e ricci del Mar del Giappone allo Champagne bar. Bistecche e tagli selezionati da Voronezh, Bryansk e Kazan da “Meat Meat”. Frutti di mare e pesce dell’Estremo Oriente e delle acque del nord da “ShrimpsCrabsLangoustines”. Tutte le varietà di zuppe da “Soupstation”. E ancora polli, manzo e agnello su spiedini, Oche, anatre, quaglie. Il ristorante “Sawing”, produce e vende più di 10.000 gnocchi al giorno e tutta una varietà di piatti di pasta. E per dessert, torte, bignè, pasticcini “Al Samovar”. L’angolo take away “Eat and Walk” dove acquistare sostanziosi panini croccanti in 15 varianti.

Capite perché il parco è in gara per i prestigiosi World Travel Awards, gli Oscar del Turismo?!

E molti altri parchi…

I pittoreschi Stagni di Novodevichij affaciati sull’omonimo monastero che si riflette nelle acque della Moscova; i Giardini dell’Hermitage con musica, balli e buoni cocktail; i Giardini Bauman dedicati alle attività sportive e ricreative; Aptekarskij ogorod il più antico orto botanico russo, voluto da Pietro il Grande. La lista dei parchi di Mosca è lunghissima e non si può parlare di tutti. Ma credo che già questi siano sufficienti per trovare riparo nel verde dal caos di una delle più grandi città del mondo

Qualcuno mi chiede: “Ma secondo te è più bella Mosca o San Pietroburgo?”..  dipende! Da quanto conosci e ti appassiona questo Paese, la sua storia, la sua cultura, la sua anima.

San Pietroburgo è una città occidentale, relativamente giovane, sorta dalle paludi per  volere di Pietro il Grande che voleva farne una città all’altezza delle altre capitali d’Europa.  Amsterdam e Venezia furono i suoi modelli. Mosca è antica! Il peso della sua storia quasi millenaria si percepisce nelle stratificazioni del suo tessuto urbano. E’ più “russa”, anche se le virgolette sono d’obbligo, perché in realtà entrambe le città sono fortemente occidentalizzate e molto diverse dal resto del Paese.

E  Mosca infatti, insieme ad un gruppetto di piccole città, è la protagonista di un itinerario alla scoperta dei Principati della Rus’ antica. Questo itinerario è stato pensato per delle persone che avevano già una buona conoscenza della Russia e volevano approfondire con questo viaggio tematiche storico-culturali, preferendo concentrarsi su Mosca e le antiche città dell’Anello d’oro.  Le visite guidate si concentrano su itinerari meno turistici e sono previsti spazi liberi per visitare in autonomia le principali attrazioni della città. Sono state scelte guide molto preparate dal punto di vista storico-culturale  e abbiamo previsto esperienze particolari come una notte in un monastero e la visita di musei insoliti.

Se volete approfondire con qualche chicca e curiosità, nella mappa di seguito trovate i punti di interesse del percorso e qualche informazione in più per ognuno di essi cliccando sul numero. Non fate gli scansafatiche e cliccate!

Museo dell’icona russa e Taganskij Rajon

Il piccolo Museo dell’Icona Russa è situato nel centro di Mosca in via Goncharnaya ed ospita una collezione di 5000 pezzi. La base della collezione è costituita da icone dei sec  dal XIV al XX. Se andate a Mosca e come me siete appassionati di arte antica, non potete perdervi l’incontro con questi capolavori. L’aura di sacralità e solennità che emanano, esprime l’importanza che l’immagine aveva nella spiritualità russa (per qualche info in più cliccate sulla mappa). Oltre alle icone troviamo anche manoscritti e oggetti di arti decorative ed applicate. Il quartiere Taganskij in cui si trova è situato oltre il fiume Jauza, affluente della Moskova, e anticamente ospitava insediamenti liberi di fabbri e ceramisti (Goncharnaya ulitsa significa appunto via dei ceramisti) che venivano allontanati dal centro della città verso la collina. Si trova in questo quartiere anche l’ex monastero Krutitsy, antico monumento della Russia medievale dal fascino decadente!

Mosca: Krutitskoye Patriarsheye Podvor'ye

Krutitskoye Patriarsheye Podvor’ye

Via Myasnitskaya

Si trattava anche in questo caso di un insediamento libero. Qui infatti si trovavano molte botteghe di macellai (“myasa” significa carne) e le loro abitazioni. Al tempo di Pietro I molti nobili cominciarono a stabilirsi in questa via, il principe Menshikov suo grande consigliere e amico di scorribande (prima o poi scriverò qualcosa su questi due strambi personaggi) acquisì qui un grande possedimento. Ecco perché troviamo numerosi edifici in pietra, nonostante la maggior parte delle costruzioni della via fossero in legno. Merita veramente una passeggiata perché custodisce pezzi di storia moscovita non indifferenti: la biblioteca di “Guerra e Pace” e per gli appassionati di tè e caffè l’ Antica casa del tè Perlov. (cliccate sulla mappa.. ve l’ho già detto?)

Via Ilynka

Deve il suo nome ad un monastero in onore di Elia il Profeta, ma fu anche santuario commerciale e bancario della città. Divenne la principale via commerciale di Mosca, centro della vita finanziaria e del commercio all’ingrosso. Qui sorse l’edificio della borsa e qui tutt’oggi ci sono le sedi delle più grandi banche della Russia.

Mosca: Gostiny dvor
Gostiny dvor

L’Anello d’oro

Un anello di antiche città intorno a Mosca, ma dalla storia antichissima ed illustre. Qui si conservano importanti pagine della storia russa nei loro monumenti. Come perle giacciono nell’ammaliante campagna russa. L’origine del nome Anello d’oro è piuttosto recente, risale al 1967 e si deve al giornalista sovietico Jurij Bychov. Fu il primo a pensare ad un itinerario turistico che toccasse queste antiche località. Una serie di saggi del giornalista, pubblicati sul giornale “Sovietskaya Kultura” con il titolo di “Anello d’oro” fece sì che questo nome diventasse la designazione ufficiale di questo percorso.

L’Anello d’oro è famoso per i monumenti di pietra bianca di Suzdal e Vladimir. Si tratta di una serie di edifici, parte del patrimonio UNESCO, che si trovano nei dintorni delle due città. Sono otto, tutti in pietra bianca e furono eretti tra il XII-XIII sec. Ma c’è un bellissimo tempietto quello di San Giorgio a Yurev Polskij, ch ufficialmente non rientra in questa serie di edifici ma è fatto della stessa pietra bianca. Piccola chiesetta voluta dal principe Iuri Dolgorukij nel 1152 e che deve la sua attuale forma alla ricostruzione del principe Svjatoslav III nel 1230. La sua facciata in pietra bianca è coperta da affascinanti bassorilievi, sculture e capitelli: un vero catalogo di creature bislacche e mostri dell’immaginario medievale. Di certo non mancherà nel mio prossimo viaggio in Russia di questa estate.

La bellissima campagna russa