Prospettiva Nevskij
La Prospettiva Nevskij è un lungo corso che costituisce il cuore di San Pietroburgo. Il nome “Prospettiva” in realtà è sbagliato perché si tratta della traduzione letterale in italiano del termine russo “Prospekt” che significa corso. Una via elegante e maestosa che racchiude perle di stili diversi: Art nouveau, neoclassico, le tradizionali cupole colorate a cipolla dell’architettura russa.
«Non c’è cosa più bella del corso Neva, almeno a Pietroburgo: per essa è tutto. Di che non rifulge la strada regina della nostra metropoli? So per certo che neppure uno di questi incolori e burocratici abitanti darebbe il corso Neva per quanto oro vi è al mondo.»
Nikolaj Vasil’evič Gogol’, Il corso Neva, in Racconti di Pietroburgo
Nella cartina qui sotto trovate la loro localizzazione e cliccando sul simbolino qualche informazione. Le due fermate della metropolitana più comode per raggiungerle tutte sono Gostinij Dvor e Nevskij Prospekt.
Dom Knigi
E’ la più grande libreria di San Pietroburgo, impossibile non notarla grazie alla sua singolarissima torre conica che culmina con un globo di vetro (il marchio di Singer). La traduzione letteraria è “La Casa del Libro” e non può essere altrimenti visto l’enorme spazio dedicato alla cultura nazionale e non.
All’interno non troverete solo libri in cirillico, ma anche sezioni per nazioni e libri quindi in lingua originale.
Un edificio esisteva sulla Prospettiva Nevskij fin dal XVIII sec. Nel 1902 l’azienda manifatturiera tedesca Singer acquistò l’appezzamento di terreno. Qui costruì la sede generale e una serie di locali destinati al noleggio. Non tutti erano favorevoli al progetto, tuttavia lo zar Nicola II diede il permesso alla costruzione del nuovo edificio in stile Art Nouveau. La costruzione richiese due anni e il progetto era dell’architetto P. Yu. Suzor.
Le innovazioni
Per la prima volta in Russia si utilizzava una struttura in ferro e mattoni che permetteva di costruire enormi finestre. Un’altra soluzione innovativa adottata riguarda le grondaie. Per non sovraccaricare la facciata dell’edificio con strutture inutili, l’architetto le ha “nascoste” e l’acqua piovana passa attraverso tubi di rame all’interno delle pareti. Il sistema di ventilazione e di climatizzazione era il più moderno per l’inizio del XX secolo.
La facciata dell’edificio presenta una ricca decorazione. La torre angolare dell’edificio è coronata da un globo di vetro che serviva da pubblicità per la compagnia Singer, era illuminata dall’interno con l’elettricità, e dall’esterno era avvolta dalle parole “Singer and Co.”.
Nel gruppo scultoreo al di sotto ritroviamo due Valchirie sulla prua di una nave. Una regge un fuso e una macchina da cucire – simboli dell’industria leggera, l’altro – un arpione, che simboleggia la cantieristica e l’industria pesante. La compagnia Singer non solo vendeva macchine da cucire in tutta la Russia (fu la prima a venderle a credito), ma eseguì anche grossi ordini per cucire uniformi militari per l’esercito russo.
L’attico era occupato dalla filiale russa della compagnia “Singer”. Dopo la Rivoluzione i due piani inferiori divennero la sede della Dom Kingi. Durante la guerra la Dom Knigi continuò a lavorare nonostante i bombardamenti avessero distrutto le vetrate. Dopo la guerra, l’edificio subì un’importante ristrutturazione e il 14 novembre 1948 la Dom Knigi aprì nuovamente le porte ai lettori.
Dal dopoguerra
Negli anni del dopoguerra, migliorò costantemente i suoi metodi di lavoro e si guadagnò la reputazione di innovatore. Nel 1949, per la prima volta nella libreria sulla Prospettiva Nevskij organizzarono un grande salone dei libri che diventerà tradizione e attrarrà migliaia di visitatori di anno in anno.
La Dom Knigi è sempre stata per i cittadini non solo un negozio, ma anche un importante centro culturale. E’ diventata l’iniziatore e l’organizzatore di incontri con gli autori, e regolarmente ha organizzato serate di poesia. Una curiosità: la scala centrale è in marmo di Carrara, ma inizialmente solo due rampe erano in marmo di Carrara.
Cinema Aurora
Questa perla della Prospettiva Nevskij apre le porte nel 1913. Il nome originario era “Picadilly”. Un cinema dalle dimensioni enormi 800 posti, per fare un paragone il cinema Gomon aperto a Parigi nel 1913aveva una capienza di 380 spettatori. Qui all’epoca del cinema muto lavorò Dmitrij Shostakovic. I film erano accompagnati non solo dal pianista ma addirittura da un’intera orchestra. Vladimir Nabokov era un frequente spettatore del cinema. Sarà nel 1932 che cambierà il suo nome in “Aurora”.
Gli spettacoli si fermarono e la gente di Leningrado smise di frequentare il cinema tanto amato soltanto nel 1942, nel pieno della guerra. La cinematografia di tutto il mondo è approdata qui, e ciò ha fatto del cinema Aurora un luogo in cui i principali maestri del cinema considerano un onore presentare le loro opere. Nel corso di questo secolo di vita il cinema ha subito diversi restauri e ammodernamenti al passo con i tempi.
Emporio Gastronomico Eliseev
Peter Yeliseyev, il giardiniere del conte Sheremetev, fu il fondatore di questo emporio. La leggenda narra che per la notte di Natale del 1812 il giardiniere riuscì ad offrire al suo padrone e ai suoi ospiti delle fragole fresche. Alla domanda del conte su come potesse ringraziarlo per un tale miracolo Yeliseyev chiese la sua libertà. Il conte accettò e lo liberò donandogli 100 rubli. Per quei tempi una somma considerevole.
L’ex servo aveva non solo il talento di un giardiniere, ma anche una straordinaria capacità commerciale e divenne ben presto famoso in tutta Pietroburgo grazie alla sua capacità di sorprendere i clienti più esigenti. Qualche decennio più tardi l’attuale sede divenne centro di gestione di tutte le attività dell’emporio Eliseev. Gli affari prosperarono e presto i fratelli divennero fornitori della corte di Sua Maestà Imperiale. Intrattenevano rapporti commerciali con Inghilterra, Germania, Italia.
Durante la rivoluzione, gli Eliseev lasciarono il paese. Secondo alcune voci, i padroni avevano murato parte dei tesori nel negozio sulla Prospettiva Nevskij e in molti li cercarono. Nei primi giorni del governo sovietico, il negozio è stato nazionalizzato e i prodotti venduti.
L’emporio oggi
Ancora oggi non si tratta solo di una gastronomia, ma c’è anche ristorante, un teatro e un grande salotto per i ricevimenti. Al secondo piano dell’edificio si trova un elegante ristorante dagli interni molto eleganti in stile inizio XX secolo, il cui fiore all’occhiello è la cucina molecolare. Nella caffetteria all’interno del negozio si possono gustare miscele di caffè da tutto il mondo, deliziosi tè e dessert originali con ingredienti provenienti da tutto il mondo. L’emporio è sempre stato famoso per una vasta gamma di pesce e diversi tipi di caviale, il caviale di storione nero proveniente da Astrakhan e le rare uova di trota arcobaleno.
Interni dell’emporio Eliseev Interni dell’emporio Eliseev Interni dell’emporio Eliseev Vetrine
L’edificio si trova all’angolo tra la Prospettiva Nevsky e la Malaya Sadovaya, il progetto è di Gabriel Baranovsky in stile Art Nouveau. Si distingue nettamente dagli altri edifici adiacenti in stile classico per le sue linee arrotondate, la mescolanza di vetro, granito e metallo. La facciata presenta un’enorme vetrata e statue allegoriche di “Industria”, “Commercio”, “Arte” e “Scienza” dello scultore Adamson. Le bambole in movimento nella finestra riproducono scene dell’opera The Nutcracker.
Caffè Abrikosv
La storia di questo simbolo della Prospettiva Nevskij è simile a quella dell’emporio Eliseev. La fabbrica di dolciumi venne alla luce alla fine del XVIII secolo da un servo della gleba di nome Stepan Nikolaev, anche lui al servizio di nobili possidenti. Egli diventò celebre grazie alle sue gelatine di frutta che preparava con le mele del giardino signorile. Ben presto la sua fama giunse fino a Mosca e con i soldi ricavati comprò la libertà per se stesso e per la famiglia.
Interni del caffè Abrikosov Interni del caffè Abrikosov
Ottenne il cognome di Obrekosov, che poi si trasformò nel rinomato cognome Abrikosov. Da una piccola attività a conduzione familiare si trasformò in un’intera rete di pasticcerie, sale da tè e da caffè fino a ricevere l’importante riconoscimento di Fornitore di Corte di Sua Maestà Imperiale. Nel commercio del tè iniziò a fare concorrenza anche alla famiglia Perlov di Mosca. Ideò un nuovo tipo di trasporto del tè dalla Cina, via mare invece che via terra attraverso la Siberia, più economico e più veloce.
Il locale oggi
All’inizio del XX° secolo, la pasticceria Abrikosov era particolarmente popolare a San Pietroburgo. Il locale che venne costruito al civico 40 della Nevskij Prospekt risale al 1906 e diventò ben presto una leggenda della città. Lo storico interno in stile cinese è rimasto immutato ed è ancora possibile rivivere le atmosfere di inizio ‘900. Gli interni sono meravigliosi. Caldi e accoglienti: legno, specchi, stampe cinesi. Nella caffetteria è possibile gustare ogni sorta di leccornie per cui il marchio è diventato famoso: cioccolatini, crostate, canditi, tè e caffè.
Cattedrale di Kazan
Proprio di fronte alla Dom Knigi si trova una delle più belle chiese di San Pietroburgo: la cattedrale di Kazan. Circondata da un colonnato” vaticano” ricorda un po’ la cattedrale di San Pietro a Roma. Realizzata tra il 1801 e il 1811 per custodire l’icona miracolosa di Nostra Signora di Kazan risalente al XIII secolo, una delle icone più venerate dai russi. Proveniente da Costantinopoli arrivò prima a Kazan, dove sparì in seguito alle invasioni tatare prima di raggiungere San Pietroburgo.
La Cattedrale di Kazan è stata la prima chiesa in Russia, costruita da un architetto russo in uno stile puramente europeo. I materiali usati per la sua costruzione sono tutti provenienti dalla Russia. A proposito delle sculture ritroviamo San Vladimir, colui che convertì la Rus’ al cristianesimo. Regge una spada nella mano sinistra e una croce nella mano destra, calpestando un altare pagano. Alessandro Nevskij, che difese la terra russa e la fede ortodossa dai cavalieri cattolici tedeschi e svedesi. Ai suoi piedi è una spada con un leone, l’emblema della Svezia. Lo scudo russo si appoggia su di esso.
Le statue di due importanti generali delle guerre napoleoniche: Kutuzov e Barclay de Tolly. Sconfitto da Napoleone ad Austerliz, sarà alla fine Kutuzov a trionfare sui francesi utilizzando la tattica di disimpegno e della terra bruciata che gli permise di annientare le truppe avverse senza uno scontro diretto.
Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato
A pochi passi dalla Prospettiva Nevskij il 1 marzo del 1881 sul canale di Caterina, ora noto come “Canale Griboedov” venne assassinato l’imperatore Alessandro II. Esattamente sul luogo dell’omicidio sorge la “Chiesa della Resurrezione” nota a tutti come “Chiesa del Salvatore sul sangue versato. A volerla in memoria del sovrano furono sia il suo successore, Alessandro III che la Duma.
Il nuovo sovrano volle che questo tempio in memoria del padre, avesse le caratteristiche dell’architettura russa sui modelli di Mosca e Yaroslavl. Ci vollero ben due concorsi per soddisfare l’imperatore con il progetto. Parte del ponte e del canale macchiati del sangue dello Zar-Martire sono ancora conservati nella parte occidentale del tempio.
Dopo la Rivoluzione l’edificio rischiò di essere raso al suolo più volte, fu saccheggiato e utilizzato come deposito prima per la raccolta di verdure e poi di decorazioni teatrali. Gran parte degli interni vennero distrutti e solo nel 1970 si decise finalmente di iniziare con i lavori di restauro. Nel 1997 mostrò i suoi capolavori ai visitatori.
All’esterno, nelle decorazioni sono commemorati i successi della Russia durante il regno di Alessandro II. Fu utilizzata una grande varietà di materiali di finitura: mattoni, marmo, granito, smalto, rame dorato e mosaico. L’interno è spettacolare, interamente rivestito di mosaici che ricoprono un’area di 7065 metri quadrati. Si è letteralmente inondati dal blu e dall’oro dei mosaici.
Tutte queste bellezze della Prospettiva Nevskij si trovano tra l’Ammiragliato sulla Neva da un lato e il Ponte Anchikov dall’altro. L’Ammiragliato costituisce insieme all’Ermitage ed alla splendida piazza di fronte un altro importante centro della città.